VITTORIO “VIK” ARRIGONI: IL SEME PER UN FUTURO MIGLIORE
VITTORIO “VIK” ARRIGONI: IL SEME PER UN FUTURO MIGLIORE
BULCIAGO – Domenica pomeriggio, a Bulciago, l’iniziativa in ricordo di Vittorio Vik Arrigoni l’attivista per i diritti umani, pacifista, reporter lecchese ucciso a Gaza in Palestina il 15 aprile 2011.
Una giornata per ricordarlo, onorarlo e respirare ancora l’ossigeno delle sue parole, delle sue azioni, dei suoi sogni. Una festa, una speranza, il futuro che si costruisce passo a passo… in cammino per restare umani.
Un pomeriggio intenso che ha visto la presenza di centinaia di persone provenienti da tutta Italia e alcune anche dal resto dell’Europa.
Un segno tangibile e certo non inaspettato dell’affetto e del ricordo che l’impegno umanitario e di informazione portato avanti da Vik Arrigoni ha lasciato e germoglia in molte persone. Di tutte le età.
Vittorio Arrigoni: molti hanno avuto modo di conoscerlo per i suoi articoli scritti in particolar modo sul quotidiano il manifesto durante l’assedio e il genocidio perpetrato dall’esercito israeliano tra dicembre 2008 e gennaio 2009, con armi anche non convenzionali e illegali quali il fosforo Bianco.
Vittorio Arrigoni, unico occidentale e reporter rimasto nella Striscia di Gaza, sotto le bombe e gli attacchi israeliani oltre a fare da scudo umano per le popolazioni palestinesi della Striscia scriveva, appunto, quotidianamente la cronaca di questo assedio, di questo martirio di un popolo.
Ogni articolo amava chiuderlo con la frase che poi è diventata una sua nota distintiva, un segno per i lettori, una esortazione per i cittadini, per le persone: Restiamo Umani.
E questo vento, questo sogno, questo impegno anche oggi è giunto a Bulciago, sulle spalle, nei cuori e negli occhi di c’era, di chi ha incontrato i suoi scritti, scelti e raccolti nel libro Gaza-Restiamo umani (ed. Il Manifesto) o nel racconto della mamma, Egidia Beretta che nel 2012 ha raccontato il figlio in un libro: Il Viaggio di Vittorio (ed. Dalai Editore) e che ancor oggi, con una forza d’animo e un impegno emotivo e fisico encomiabile porta in giro per l’Italia, dalla sua Lombardia, alla Sardegna, dalla Toscana alla Sicilia dove era appunto settimana scorsa a Cinisi, il Paese del capomafia Tano Badalamenti ma anche e soprattutto di Peppino Impastato, il seme che germoglia, l’acqua che disseta, il cibo che nutre, il ponte che unisce, le spalle larghe che proteggono, le idee che cammino ovunque.
Il pomeriggio di Bulciago trasmesso in diretta su youtube e qui ora reperibile integralmente https://www.youtube.com/watch?v=y5CntH4K-Po#t=9420 ha visto la presenza dell’ex vicepresidente del Parlamento Europeo e ora del coordinamento AssoPace, una vita dedicata alle minoranze, ai diritti degli ultimi, dei più indifesi e maltrattati, della Palestina e sempre vicina alla causa di giustizia e verità Palestinese Luisa Morgantini che ha ricordato nella sala gremita della Palestra della scuola primaria il dramma odierno di quel Popolo. Le torture, gli arresti indiscriminati, le violenze e gli abusi verso un Popolo, donn, uomini o bambini senza nessuna pietà e subiti per mano di uno Stato, Israele, che non avendo la forza della Ragione, utilizza la ragione della Forza. Facendosi beffe e umiliando persino le ripetute risoluzioni stesse delle Nazioni unite. Inascoltate e inapplicate.
Il pomeriggio è proseguito con il racconto dei progetti sostenuti dalla Fondazione Vik Arrigoni Onlus che attraverso il 5×1000 delle dichiarazioni dei redditi ha deciso di finanziare in Palestina.
La realizzazione di un impianto di pannelli solari sull’ospedale di Jenin a Gaza, con lo scopo di garantire all’ospedale la fornitura di energia elettrica 24 ore su 24, e quindi di poter curare le persone ammalate di giorno e di notte. E “Le Farfalle di Gaza”: il Progetto teso a sostenere la cura e il miglioramento delle condizioni di vita dei bambini palestinesi affetti da “epidermolisi bollosa” (EB), una rara malattia genetica, che provoca l’estrema fragilità della pelle (che diventa sottile come le ali di una farfalla, da qui il nome della malattia definita anche “sindrome dei bambini farfalla”) e la continua formazione di vesciche, spontanea o traumatica, il cui esito è la cicatrizzazione atrofica e/o retraente del tessuto colpito che provoca infiniti dolori alle persone colpite.
Per poi proseguire con uno spettacolo teatrale sulla Resistenza Italiana a cura di NudoecrudoTeatro. Perché se essere Partigiani significa scegliere da che parte stare, se significa difendere i diritti umani e i diritti degli oppressi e significa anche dare la vita la Resistenza è un sentimento, un impegno, un’azione, una modalità anche di Lotta che accomuna i partigiani del 1943 italiani a Vittorio Arrigoni e i Palestinesi oggi. (qui il video http://www.youtube.com/watch?v=y5CntH4K-Po&feature=share&t=1h26m45s )
Un contributo audio ha poi visto la presenza di Valerio Mastrandrea che ha letto tre toccanti lettere. Due di Vittorio Arrigoni, sulla Palestina e al suo papà a quel tempo malato prima di un ricovero ospedaliero per un’importante operazione con Vittorio impossibilitato a raggiungerlo ma riconoscente degli insegnamenti avuti e carpiti dal papà, con un invito a resistere nuovamente e quella, altrettanto toccante inviata alla mamma di Vittorio, da una cittadina dopo la morte violenta di Vittorio. (qui il video con le letture http://www.youtube.com/watch?v=y5CntH4K-Po&feature=share&t=2h38m42s
Ha chiuso il pomeriggio un video inedito di Vittorio Arrigoni che durante un matrimonio a Gaza intona e dirige il coro di Bella Ciao seguito da tutti gli invitati e la Banda degli Ottoni a scoppio che hanno accompagnato il lancio dei palloncini con i colori della speranza, dell’impegno e della vita donata da Vittorio.
Restiamo Umani… la nota distintiva di Vittorio Arrigoni, il segno per i lettori, l’esortazione per i cittadini, per le persone. Il seme per un futuro migliore. Gli occhi per vedere il presente e costruire il futuro.
“Un vincitore è un sognatore che non ha mai smesso di sognare” con queste parole di Nelson Mandela che ha fatto proprie Vittorio Vik Arrigoni, dobbiamo nutrire la terra, i sogni.
Restiamo Umani è il seme che germoglia, l’acqua che disseta, il cibo che nutre, il ponte che unisce, le spalle larghe che proteggono, le idee che cammino ovunque. L’Ulivo della Pace ne ha fortemente bisogno.